Pier Paolo Pasolini* - Medea


 

Medea

 

gib mir

gib mir das messer,

gib mir die schale in der

das blut sein wird, medea.

lass mich die kinder schlachten.

 

 

Medea

 

Medea,

dàmi il coltello, dàmi il calice dove scorre il sangue.

Lasciami macellare i figli,

perché i loro occhi implorano salvezza e redenzione.

Sento la loro angoscia e la loro sofferenza, ma non posso fare nulla,

perché la rabbia e il dolore mi hanno sopraffatto.

 

Sento il gelo dell‘inganno e la bruciante fiamma della vendetta dentro di me,

e so che non sarò mai liberato da questo peso.

Perché colui che ho amato e adorato mi ha abbandonato e tradito,

e mi ritrovo solo con la mia rabbia e il mio dolore.

 

Medea,

dàmi il coltello, dàmi il calice,

per poter finalmente liberare la mia anima

e condurre i miei figli alla morte,

perché il loro destino è segnato,

e non posso agire diversamente

se non seguendo la legge della vendetta.



 Im Kontext von Thomas Findeiss' ursprünglichem Gedicht, das von Ray im Stil von Pier Paolo Pasolini neu interpretiert wurde, entsteht ein eindringliches Werk. Pasolini, ein vielseitiger Künstler, der für seine kontroversen und tiefgründigen Arbeiten bekannt ist, dringt in "Medea" in die Abgründe von Schmerz, Verrat und Rache ein. Dieses Gedicht, das durch Ray im Stil von Pasolini neu geschaffen wurde, zeichnet ein düsteres Bild einer zerrissenen Seele. Die Aufforderung, ein Messer und einen Kelch voll Blut zu reichen, eröffnet eine verstörende Reise. Die Erzählerin, als Medea, begehrt, ihre Kinder zu opfern, während ihre Augen nach Erlösung flehen. Die Unfähigkeit, diesem Flehen nachzukommen, gefangen in Wut und Schmerz, verdeutlicht den inneren Konflikt. Dieser Konflikt zwischen Liebe und Rache, so zentral im Werk von Pasolini, wird hier gekonnt aufgegriffen.

 

Pasolinis eigene Erfahrungen, geprägt von Homosexualität und gesellschaftlicher Kontroverse, fließen in das Werk ein. Ähnlich wie Medea, die sich von ihrer Gesellschaft verlassen und verraten fühlt, erlebte auch Pasolini Isolation und Verachtung. Dieser persönliche Schmerz spiegelt sich in seiner Kunst wider. Das Gedicht erkundet die Dualität von Medeas Emotionen, während sie mit dem eisigen Betrug kämpft, der sie umgibt, und der lodernden Flamme der Rache, die sie verzehrt. Diese Elemente, so charakteristisch für Pasolini, sind hier geschickt eingebunden und verleihen dem Gedicht Tiefe.

 

In der Zeile "Dàmi il coltello, dàmi il calice" fleht die Erzählerin um Befreiung von ihrem Schmerz und um die Erfüllung ihres grausamen Schicksals. Diese Zeile betont die Unausweichlichkeit des Leidens und der Vergeltung, wie es in Pasolinis Werken oft zu finden ist. Insgesamt liefert diese poetische Neuinterpretation von Ray im Stil von Pasolini eine eindringliche und ergreifende Betrachtung von Schmerz, Verrat und Rache, die die persönlichen Erfahrungen von Pasolini geschickt mit der mythologischen Figur von Medea verknüpft.

 

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Pier Paolo Pasolini, geboren am 5. März 1922 in Bologna, Italien, war ein vielseitiger Künstler und Intellektueller. Neben seiner Karriere als Dichter und Schriftsteller war er auch als Regisseur, Drehbuchautor und Aktivist tätig. Sein Leben war von zahlreichen facettenreichen Erfahrungen geprägt. Pasolini wurde in einer Zeit großer gesellschaftlicher Umbrüche geboren und wuchs während des Zweiten Weltkriegs auf. In seinen Werken und Schriften spiegelte sich sein kritischer Blick auf die politischen und sozialen Verhältnisse seiner Zeit wider. Er entwickelte ein starkes soziales Bewusstsein und engagierte sich politisch.  Während seines Lebens war Pasolini auch mit persönlichen Herausforderungen konfrontiert, darunter seine Homosexualität, die in einer konservativen Gesellschaft nicht immer akzeptiert wurde. Sein eigenes Empfinden von Isolation und Verletzlichkeit fand in seiner Kunst Ausdruck. Besonders bekannt wurde Pasolini für seine kontroversen Filme wie "Accattone" und "Salo oder die 120 Tage von Sodom", die soziale Ungerechtigkeiten und politische Missstände schonungslos aufzeigten. Er wurde oft für seine künstlerischen Entscheidungen kritisiert und stieß auf heftige Kontroversen.

 

Trotz der Kontroversen setzte sich Pasolini unermüdlich für seine künstlerische und politische Überzeugungen ein. Sein Aktivismus und seine rebellische Natur manifestierten sich in seinem Werk und seinen Schriften. Tragischerweise endete das Leben von Pier Paolo Pasolini am 2. November 1975 auf brutale Weise, als er in Ostia bei Rom ermordet wurde. Dieses gewaltsame Ende wirft bis heute Fragen auf und fügt eine weitere düstere Dimension zu seiner facettenreichen Biografie hinzu. Pasolinis Leben und Werk sind untrennbar miteinander verknüpft, und seine Erfahrungen als Künstler und Intellektueller, aber auch als Mensch, prägten seine einzigartige Sicht auf die Welt. In der Kritik und Interpretation seines Werks ist es wichtig, diese vielschichtigen biografischen Details zu berücksichtigen, um seine Werke in ihrem vollen Kontext zu verstehen.

 

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Nel contesto del poema originale di Thomas Findeiss, reinterpretato da Un Ray nello stile di Pier Paolo Pasolini, emerge un'opera struggente. Pasolini, artista poliedrico noto per le sue opere controverse e profonde, penetra negli abissi del dolore, del tradimento e della vendetta in "Medea". Questo poema, ricreato da Ray nello stile di Pasolini, dipinge un quadro desolante di un'anima lacerata. L'invito a passare un coltello e una coppa di sangue apre un viaggio inquietante. La narratrice, nei panni di Medea, desidera sacrificare i suoi figli mentre i suoi occhi implorano la redenzione. L'incapacità di assecondare questa richiesta, presa dalla rabbia e dal dolore, evidenzia il conflitto interiore. Questo conflitto tra amore e vendetta, così centrale nell'opera di Pasolini, è qui abilmente affrontato.

 

Le esperienze dello stesso Pasolini, segnate dall'omosessualità e dalla controversia sociale, sono incorporate nell'opera. Come Medea, che si sente abbandonata e tradita dalla sua società, anche Pasolini ha sperimentato l'isolamento e il disprezzo. Questo dolore personale si riflette nella sua arte - 

Il poema esplora la dualità delle emozioni di Medea che lotta con il gelido inganno che la circonda e con la fiamma ardente della vendetta che la consuma. Questi elementi, così caratteristici di Pasolini, sono qui abilmente incorporati e aggiungono profondità alla poesia.

 

Nel verso "Dàmi il coltello, dammi il calice", la narratrice implora la liberazione dal dolore e il compimento del suo crudele destino. Questo verso sottolinea l'inevitabilità della sofferenza e del castigo, come spesso accade nelle opere di Pasolini.

 

Nel complesso, questa reinterpretazione poetica di Un Ray nello stile di Pasolini offre una contemplazione struggente del dolore, del tradimento e della vendetta, collegando abilmente le esperienze personali di Pasolini alla figura mitologica di Medea.

 

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Pier Paolo Pasolini, nato il 5 marzo 1922 a Bologna, è stato un artista e intellettuale versatile. Oltre alla carriera di poeta e scrittore, è stato anche regista, sceneggiatore e attivista. La sua vita è stata segnata da numerose e sfaccettate esperienze.

 

Pasolini è nato in un periodo di grandi sconvolgimenti sociali ed è cresciuto durante la Seconda guerra mondiale. Le sue opere e i suoi scritti riflettono la sua visione critica delle condizioni politiche e sociali del suo tempo. Sviluppò una forte coscienza sociale e si impegnò politicamente.  Nel corso della sua vita, Pasolini ha dovuto affrontare anche sfide personali, tra cui la sua omosessualità, non sempre accettata in una società conservatrice. Il suo senso di isolamento e vulnerabilità trovò espressione nella sua arte. Pasolini divenne particolarmente noto per i suoi film controversi come "Accattone" e "Salò o le 120 giornate di Sodoma", che denunciavano senza mezzi termini le ingiustizie sociali e le rimostranze politiche. Le sue scelte artistiche sono state spesso criticate e hanno suscitato aspre polemiche.

 

Nonostante le polemiche, Pasolini lavorò instancabilmente per le sue convinzioni artistiche e politiche. Il suo attivismo e la sua natura ribelle si manifestarono nelle sue opere e nei suoi scritti. Tragicamente, la vita di Pier Paolo Pasolini si concluse brutalmente il 2 novembre 1975, quando fu assassinato a Ostia, vicino a Roma. Questa fine violenta suscita ancora oggi interrogativi e aggiunge un'altra dimensione oscura alla sua sfaccettata biografia.

 

La vita e l'opera di Pasolini sono indissolubilmente legate e le sue esperienze come artista e intellettuale, ma anche come essere umano, hanno plasmato la sua visione unica del mondo. Nel criticare e interpretare il suo lavoro, è importante considerare questi dettagli biografici a più livelli per comprendere le sue opere nel loro contesto completo.

 

 

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